26 gennaio 2012

la fede dei semplici

Ieri pomeriggio ho accompagnato il Vescovo a salutare la famiglia di quel camionista morto durante il blocco dei Tir ad Asti e ne sono stato assolutamente edificato. La forza (pur tra le lacrime) e la fede della moglie e del figlio diciannovenne. E una domanda si è incisa nella testa e non mi lascia: come mai gente così non incrocia la comunità cristiana? Come mai un giovane così non incrocia i giovani che frequentano la parrocchia?
Certo lo Spirito fortunatamente pesca molto al largo rispetto a dove si arriva con l'azione pastorale, ma questo dovrebbe interrogarci sul genere di proposta e di atteggiamento. Certo c'è una tradizione che fa sì che molti abbiano ancora come riferimento il cristianesimo pur non frequentando, ma bisogna riconquistare i cuori delle giovani generazioni per far sì che il cristianesimo non diventi affare di musei...

Etichette: ,

2 Commenti:

Alle 26 gennaio 2012 alle ore 09:33 , Anonymous Anonimo ha detto...

l'hai scritto proprio tu qualche giorno fa:
"...e non s'accorge che la gente oggi cerca una sincera amicizia e non un bel progetto di formazione. C'è chi fa progetti e poi s'arrabbia se gli altri non aderiscono ma difficilmente si interroga se i propri sono buoni (e allora ci si chiede come mai la gente porta i figli a calcio e non in chiesa)..."ovvero non incrociano la comunità cristiana ed in particolare la parrocchia.
Questo è il problema!
Hai ragione: bisogna riconquistare i cuori delle giovani generazioni (e non solo) ed essere presenti non solo durante gli episodi tragici che colpiscono le famiglie, ma interessandosi delle persone sempre, a partire da quelle che già frequentano e non dando per scontato la loro presenza, altrimenti non c'è tradizione che tenga!

 
Alle 28 gennaio 2012 alle ore 15:05 , Anonymous Anonimo ha detto...

beh, allora cambierò l'ordine delle priorità e metterò in agenda un po' di incontri quotidiani e disiniteressati

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page