30 giugno 2012

solennità dei santi pietro e paolo

Preparando l'omelia di ieri per la solennità dei Ss Pietro e Paolo mi sono trovato a pensare che si festeggia l'unità e la varietà della chiesa. Pietro emblema della gerarchia ecclesiale (e in senso lato di tutto il clero ordinato) e artefice di unità e Paolo emblema di coloro che pur non essendo della gerarchia  hanno a cuore il Vangelo al punto di portarlo agli estremi confini.
Una volta in quella festa si piazzavano le ordinazioni sacerdotali, ma così era un privilegiare Pietro su Paolo. Aspettiamo sempre che arrivi la "parità" anche tra ordinati e non ordinati all'interno della chiesa, altrimenti inutile festeggiarli insieme... E' vero che anche i sacerdoti hanno un animo evangelico e di frontiera, proprio come  Pietro che non è sempre rimasto a Gerusalemme. Ma solo Paolo è l'apostolo delle genti: solo i laici possono arrivare decisamente alle frontiere. Basta che si diano una svegliata e che non aspettino che la parte ordinata muoia di morte naturale e, men che meno, che non si trasformino essi stessi in minipreti (forse si dice in "sanpietrini", cioè robe da non prendersi in testa, al massimo da tenere sotto i piedi). Gulp

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