17 luglio 2013

filosofia di vita a 2.660 m.

Due giorni di stacco per raggiungere con amici il rifugio Pagarì a 2.650 m., partendo da S. Giacomo di Entracque che si trova a 1.250 m. (un bel dislivello... non si arriva più...). Qui il gestore ha fatto precise scelte di gestione: prodotti biologici, molta disponibilità con le persone (ti ascolta e ti risponde senza pensare ad altro...), fabbricatore di ottima birra artigianale (è il birrificio più alto d'Europa), ha sparso per tutto il rifugio l'augurio di essere felici e di vivere in pace con tutti gli esseri viventi, ecc. Inutile andare a indagare se è buddista o di qualche altra spiritualità.
L'importante è che il luogo e l'incontro con questa persona fa riflettere molto sullo stile di vita a valle. Unitamente alla fatica che ho fatto a salire (non ero in perfette condizioni fisiche...) e che mi ha obbligato a fare tappe regolare di cinque minuti ogni tot di salita (prima 20 min, poi 25, poi 30, ecc.) mi sono fatto questa considerazione: non è che anche nel tran tran ordinario bisogna staccare ogni tanto per 5-10 min per risintonizzarsi su ciò che è fondamentale e eterno e per recuperare il senso della cose che si stanno facendo? Ora lo sperimento e poi riporterò la verifica.
Eccovi per intanto il rifugio e magari domani anche la foto di qualche stambecco che mangiava il pane dalle nostre mani...

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