14 maggio 2016

la guerra è una cosa brutta

Ieri sera durante il primo concerto di cori alpini un commentatore (tra l'altro decisamente giovane) ha legato insieme i pezzi musicali con l'immagine del bisnonno intorno al quale aveva fatto qualche ricerca, uno dei "ragazzi del '99" partiti in guerra a 16 anni. Il momento più toccante è stato quando ha commentato che tornato dalla guerra non voleva mai raccontare nulla e alla domanda curiosa di nipoti e pronipoti rispondeva inesorabilmente "La guerra è una cosa brutta". Oltre alla memoria delle vittime del terrorismo, dell'olocausto e di altro, occorrerebbe fare memoria di questo, grazie anche ai cori alpini e magari scrivere due parole a chi ancora oggi traffica in armi. La guerra è ancora più brutta delle solite cose brutte, perchè non solo giustifica l'istinto violento (che ha volte è inevitabile per mantenere l'ordine pubblico) ma lo esalta. Ma chi ne è coibnvolto e lo capisce, tace inorridito.

"Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!" (Gn 4,10)

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