18 novembre 2016

missionari e apertura mentale

Ieri in seminario c'era il padre missionario che una volta all'anno gira per i seminari per proporre l'esperienza missionaria. Ho avuto poco tempo per parlare con lui, però ho sentito che parlava con i seminaristi prendendo il caffè. Era stato soprattutto nelle Filippine e negli Stati Uniti: due contesti un po' diversi e non necessariamente di "paesi poveri". Eppure il modo con cui parlava della situazione mondiale, delle problematiche di altri mondi e il modo con cui ragionava delle cose di casa nostra avevano un freschezza e un brio che noi ci sogniamo. E' come se avessi la percezione che pensi di conoscere il mondo standotene in casa o, peggio, guardandola per Tv. Siamo effettivamente un po' dei provincialoni e forse anche come sacerdoti sarebbe importante ogni tanto fare qualche esperienza missionaria per aprirci un po' la mente e fare un po' i cittadini del mondo e un po' meno i cittadini di un cielo che assomiglia alla nuvoletta di Fantozzi.

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