27 dicembre 2016

a proposito di musica: George Michael

La morte di George Michael mi ha riportato indietro agli anni '80, ai grandi dibattiti tra impegno politico e riflusso nel privato, alla musica dei cantautori contro questa nuova pop-music disimpegnata e fatta di estetica e di leggerezza. Erano dibattiti anche tra amici, per quello restano nella memoria. Però poi George Michael ha fatto un suo percorso che era simile a quello di molti altri: trasgressioni, coming out omosessuale, partecipazione ai grandi concerti per i diritti umani e sociali. Insomma, una diversa forma di impegno, ma comunque non solo leggerezza e superficialità. E poi i guai con la giustizia e la difficoltà a tenere insieme genio e sregolatezza.
Anche alcuni autori di musica classica avevano questo problema: il genio confina sottilmente con la sregolatezza, accomunati dall'insofferenza per i limiti e per la normalità che tende al piattume.
Forse la fede è una risposta: porta fuori ma non si accontenta di violare i limiti, spinge verso l'origine da cui tutto nasce. Una sregolatezza che "porta" al genio e non è suo scomodo vicino di casa...

"Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future" (Gv 16,13)

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page