08 aprile 2017

arretrati 1: giovani esclusi

Questa settimana mi sono lasciato travolgere dalle cose da fare e ora sono in arretrato... Una cosa alla volta: giovedì a scuola durante il seminario di sociologia della religione è stato presentato il libro di Armando Matteo "La prima generazione incredula", che tanto ha fatto parlare. Al di là della sua tesi centrale mi è rimasta impressa l'idea di una generazione giovane sempre più lasciata a se stessa anche dalla politica che non ha più bisogno dei suoi voti, dato che è ridotta numericamente. Con l'idea che i giovani devono farsi la loro strada e con il protagonismo sfrenato della generazione del dopo '68 che vuole restare giovane senza esserlo più, pochi spazi sono rimasti loro.
Eppure la sera, incontrando i giovani scout, mi rendevo conto della diversa qualità di coloro che tengono duro su alcuni ideali. C'è da ben sperare: saranno pochi e saranno disorientati, ma hanno una stoffa che non eguaglia nessuna delle generazioni precedenti.
Il Papa ha messo a tema un intero sinodo sui giovani (lui è decisamente lungimirante) ma per il resto non sembra che la chiesa li prenda sul serio: al massimo giudica la loro inadeguatezza a fare questo e quest'altro, la loro fede imperfetta, la loro necessità di camminare ancora: in gran parte scuse perchè stare con loro non è facile per chi è avanti con l'età.

"Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano posto." (Mc 16, 5-6)

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page