15 luglio 2017

un'oasi nel deserto?

In questi giorni sta montando la polemica intorno alla vendita da parte della Diocesi di Asti dell'Oasi dell'Immacolata, edificio con parco intorno. Dovrebbe diventare sede di un supermercato che si trasferisce dall'attuale sede. La polemica è montata poco alla volta ed è già giunta alla raccolta di firme, alla presa di posizione di media locali, a interventi dell'amministrazione. E' vero: ci sono dei buoni motivi per la vendita e non sono certo speculativi; ci sono stati molti tentativi per destinare diversamente l'edificio anche a scopi più sociali, ma tutti sono abortiti per un motivo o per l'altro. Non si può colpevolizzare la Diocesi sul merito della faccenda. Assomiglia alla regina Elisabetta che alla morte di lady Diana se ne stava a caccia in campagna senza rendersi conto del malcontento generale che cresceva verso la casa reale che pure non era responsabile della morte di Diana.
Ma il peccato era di superficialità e di snobismo: non rendersi conto che la gente ha bisogno di sapere e di sapere le cose giuste altrimenti corre dietro alle voci. Ha bisogno di sapere e possibilmente senza dover estorcere con le tenaglie le cose altrimenti diventa cattiva. E ha bisogno di sapere perchè altrimenti come con lady Diana anche l'Oasi diventerà un simbolo, un mito. A quel punto una compravendita del tutto legale spazzerà via anni di predicazioni e di simil stile papa Francesco: ne vale la pena nella speranza che tutto torni nei toni normali con il consueto stile ecclesiale del tacere?

"Natan disse: Re mio signore, tu forse hai decretato: Adonia regnerà dopo di me e siederà sul mio trono?" (1Re, 1,24)
Molto istruttiva la vicenda del tentativo di Adonia di diventare re al posto di Salomone: lì non si è lasciato tutto al caso...

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