la minestra scaldata del ministero
Ieri ho partecipato alla riunione del comitato scientifico della rivista "Archivio Teologico Torinese" della facoltà. Tra gli argomenti da approfondire nelle future riviste si è proposto di trattare del rapporto tra giovani-vocazione sacerdotale e tipo di ministero. Ma quando si è provato a capire su cosa fare gli approfondimenti, si è scoperto che su questo tema è tutta minestra scaldata ormai da anni: Si dicono sempre le stesse cose, senza particolare profondità scientifica e, di conseguenza, si è rinviato. Un conto è la dimensione spirituale e di fede del ministero che ovviamente non è sostituita da quella teologica, ma se la dimensione teologica è minestra scaldata allora anche la pastorale langue. E il calo di vocazioni sacerdotali è causa ed effetto di questa stasi. Perciò la cosiddetta "pastorale vocazionale" senza profondità teologica è come remare con tutte le proprie forze senza accorgersi che la barca è ancora legata alla riva.
"Ora, se si fosse realizzata la perfezione per mezzo del sacerdozio levitico – sotto di esso il popolo ha ricevuto la Legge –, che bisogno c’era che sorgesse un altro sacerdote secondo l’ordine di Melchìsedek, e non invece secondo l’ordine di Aronne? Infatti, mutato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un mutamento della Legge." (Eb 7,11-12)
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