08 aprile 2019

I riti civili

Ieri era la festa di s. Lazzaro, patrono del quartiere ("borgo" in gergo paliofilo). Alla messa la presenza sempre bella di figuranti del Palio, autorità paliofile varie e la testimonianza ancor più bella di un giovane donatore di midollo osseo, cresciuto in parrocchia. Viene nominato "borghigiano dell'anno" mentre la pioggia battente impedisce altre iniziative programmate. Celebrazione partecipata e sentita, benchè buona parte dei presenti non sia avvezza alla frequenza religiosa. Unico neo: la disposizione dei posti riservati che crea qualche discussione. Posti davanti riservati per autorità del palio, per associazione Admo? Cerco di far capire che converrebbe riservare solo una parte dei posti davanti, lasciando l'altra alla gente che abitualmente viene a messa: è la messa del patrono del borgo e sarebbe bene le questioni di cerimoniale (che vanno bene per la messa del Palio) siano messe da parte nella messa del patrono. Ma devo cedere e poi mi scuso anche per toni non proprio accoglienti.
E poi penso: si critica spesso la chiesa per riti e cerimoniali quasi medievali. Ma i riti civili sono molto più rigidi, molto più ingessati e tendenzialmente autocentrati.

"E gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero:«Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra»." (Mc 10,35-37)

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