09 maggio 2019

Salame sugli occhi

"Avere le fette di salame sugli occhi" è un modo per dire di non vedere le cose ovvie. In questi giorni grande dibattito negli uffici diocesani competenti se partecipare al bando della prefettura per l'accoglienza di persone che richiedono l'asilo politico dopo la mannaia di tagli del nuovo governo (in particolare il Viminale) che ha tranciato tutti gli strumenti di integrazione (dalle lezioni di italiano, alla mediazione culturale, ecc.). Qualcuno propone di non partecipare in segno di protesta, altri di partecipare per evitare che gli attuali accolti siano trasferiti da qualche altra parte in una condizione peggiore. Ma comunque l'idea è di "fare casino". Forse lo slogan da portare avanti è proprio quello di levarsi le fette di salame sugli occhi: ormai l'Italia è multietnica (basta vedere le classi scolastiche)  e il dibattito non deve essere più quello sull'accoglienza ma sull'integrazione. Tagliare i fondi per l'integrazione è come pensare di spostarsi a cavallo in autostrada.

"Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio»." (At 2,9-11)

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