27 maggio 2019

testimoni, ma di che?

Ancora sull'incontro dei capiscout al quale ieri ho fatto un intervento conclusivo sulla testimonianza. Riflettevo che prima della credibilità della testimonianza è necessario chiedersi se "abbiamo visto qualcosa", se abbiamo qualcosa da testimoniare. Forse un po' drastico, però riguarda tutte le forme di testimonianza: da quelle in tribunale alla testimonianza di fede, ma anche alla testimonianza di valori. In Europa, per esempio, chi ci testimonia del valore del progetto di unificazione? Non certo i sovranisti, che sarebbero quelli da zittire attraverso la testimonianza. Ma neanche i "banchieri" che hanno trasmesso l'immagine di qualcosa di brutto e di pesante, scoraggiando ad "andare a vedere il film". Ora poi che spesso le elezioni europee sono strumentalizzate per le politiche nazionali la testimonianza si fa confusa: è come se per testimoniare un incidente avvenuto in una rotonda uno descrivesse la rotonda...

"Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita (...) quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, " (1Gv 1,1.3a)

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