24 maggio 2019

Bambini e vita interiore

Ieri alle confessioni dei bambini di prima comunione ho riscontrato un alto livello di consapevolezza della propria realtà interiore: emozioni, stati d'animo, coscienza di provare rabbia, invidia, coscienza di essere diversi da altri, ecc. Ho avuto modo di parlare abbastanza a lungo con qualcuno di loro, quasi come se fossero almeno tredicenni. Non tutti, ovviamente, ma un buon numero, il che mi ha convinto di tre cose. Primo che i bambini vivono una vita complessa "non da bambino", che li porta a fare i conti con una vita interiore complessa. Secondo, che non hanno spesso gli strumenti per gestirla (il che li rende eternamente irrequieti) ma che avrebbero un'intelligenza per comprenderli se solo qualcuno glieli desse. Terzo, che la fede si sta rilevando sempre meno una valigetta a disposizione di chi si dichiara credente, di chi vuole seguire una religione e sempre più come una valigetta  a disposizione di ogni essere umano che voglia sviluppare, investire e comprendere la propria vita interiore. E' necessario tradurre il catechismo dai contenuti razionali alla terapia non psicologica ma spirituale.

"A stento ci raffiguriamo le cose terrestri,
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;ma chi può rintracciare le cose del cielo?" (Sap 9,16)

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