23 agosto 2019

"Mulino bianco" e corridoi umanitari

Ieri sera c'è stato un incontro pubblico sul tema dei corridoi umanitari al quale ho portato una testimonianza rispetto all'impegno della parrocchia su questo fronte. Un video precedente ha mostrato un'altra esperienza, successiva alla nostra, che io avrei definito da "famiglia del Mulino Bianco": tutti contenti, tutti sorridenti, tutto luce e niente ombre. Conoscendo l'altra esperienza c'e da crederci: bella comunità, paese accogliente e poi siamo ai primi mesi. Però mi sono trovato a parlare dell'altra faccia della medaglia: difficoltà, indifferenza della gente, passi avanti perchè c'è la volontà di farli e non perchè venga così spontaneo. Battaglia più sull'autonomia delle persone che non sulla loro accoglienza. Forse è perchè dopo mesi vengono fuori le questioni. Ma penso anche che dobbiamo andare nell'ottica di considerarci un paese in ritardo sulle migrazioni, immaturo e facilone, rispetto a quel che è successo qualche generazione fa in Francia, Inghilterra, Germania. Insomma: è normale che le persone decidano di emigrare se nel proprio paese non c'è futuro e sarebbe solo normale che un paese maturo, consapevole che si va verso il mondo multietnico non facesse i capricci e pestasse i piedi per non volerli, ma neanche li accogliesse a braccia aperte come se fossero la manna dal cielo.

"Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti»." (Mt 8,11-12)

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