23 dicembre 2019

Natale tra la vita e la morte

Quest'anno esplodono i funerali in prossimità di Natale, anche di persone conosciute o parenti di persone conosciute. Che dire? Si muore in ogni momento dell'anno e non solo in certi periodi. Nello stesso tempo accompagnare un defunto a Natale è particolarmente doloroso. Eppure invita a ragionare sul Natale, festa bella con un retro della medaglia: di quel bambino è ricordata la nascita perchè è morto e risorto. La Pasqua dètta il Natale. Ogni nascita è promessa ma non necessariamente mantenuta e mentre leggo un servizio su National Geographic sui bambini Rohingya che nascono in logori campi profughi in Bangladesh senza che abbiano un minimo futuro, neanche di una terra di appartenenza, mi dico che qui in Occidente abbiamo dimenticato tante cose e continuiamo a vivere col salame sugli occhi.

"Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo»." (Mt 2,13)

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