
Ieri sera ho partecipato alla cena annuale di Effatà, l'associazione di volontari in carcere molto attiva ad Asti. E' un po' di anni che non ci partecipavo e devo dire che ho trovato una platea di gente decisamente variegata. Da alcuni detenuti ad altri che abitano in quartiere popolare e aiutano a gestire gli alloggi, alle autorità, a gente del mondo della scuola, delle comunicazioni sociali, del volontariato, a gente semplice e gente importante. Insomma il carcere è un luogo in cui si mescolano le estrazioni sociali, sia che ci sei dentro, sia che tu sia fuori come volontario o fuori fuori da curioso. Fa un po' da mixer che non guarda in faccia a nessuno. Un po' come la morte.
"Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione,
e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
per rimettere in libertà gli oppressi" (Lc 4,18)Etichette: carcere
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