18 gennaio 2020

potenza della meditazione

Tra i servizi di National Geographic di agosto ce n'era uno sul Dalai Lama, che descriveva la sua avventurosa fuga dalla Cina nel 1959 (un pezzo di storia che non conoscevo) e la sua giornata tipo dove risiede in India. Ogni giorno 3-4 ore di meditazione. 3-4 ore? si vede che non ha molto da fare, un occidentale commenterebbe. E invece la giornata è piena. Viene in mente anche madre Teresa di Calcutta che non stava certo con le mani in mano ma che ogni giorno dedicava almeno due ore all'adorazione eucaristica. E allora?
Allora ci sta senz'altro sotto qualcosa. Quando si coltiva profondamente l'anima, al punto di dedicarle tutto quel tempo poi il rapporto col tempo cambia. Non solo riesci a fare tante cose, ma le fai dalla radice, come se ti curassi che le cose essenziali siano garantite. Quando tralasci l'anima, ti trovi a dedicarti solo alle cose esteriori e superficiali. Certo che ci vuole molto tempo a colorare i frutti poco buoni sull'albero. Ci vorrebbe molto meno tempo ed efficacia a curarti delle radici.

"Sarà come albero piantato lungo corsi d'acqua,
che darà frutto a suo tempo
e le sue foglie non cadranno mai;
riusciranno tutte le sue opere." (Sl 1,3)

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