15 febbraio 2020

giornalismo di qualità

Alla riunione di redazione di ieri mattina le idee si moltiplicavano. Sembrava che ci fosse gusto di trasformare il giornale, di renderlo migliore, ma soprattutto di farlo con del sano giornalismo. Anche se costa fatica e anche se impegna quasi a tempo reale. Ed effettivamente il buon giornalismo prende quasi quanto la professione medica o il ministero sacerdotale: non perdere colpi, non rimandare, approfondire e non accontentarsi, esporsi in prima persona. Ho come l'impressione che, nonostante tutte le ricette che si danno per vendere giornali e per dare futuro al cartaceo rispetto che al virtuale, alla fine la strada sia obbligata: quel che pubblichi deve essere di qualità, anzi, oggi, di alta qualità.

"Quelli poi che ricevono il seme su un terreno buono, sono coloro che ascoltano la parola, l'accolgono e portano frutto nella misura chi del trenta, chi del sessanta, chi del cento per uno". (Mc 4,20)

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