08 agosto 2020

l'intelligenza a servizio dell'evangelizzazione

 L'altra sera Rai Storia dedicava una puntata alla figura di Matteo Ricci e alla sua instancabile opera di evangelizzazione della Cina. Tempi lunghissimi, tanta creatività (donare un orologio all'imperatore gli ha aperto le strade...), la consapevolezza di essere di fronte ad una cultura altrettanto millenaria che quella europea. Anche qualche azzardo: accettare i riti cinesi degli antenati che parevano una idolatria (ma lui aveva capito che si trattava soprattutto di tradizione civile, come l'andare al cimitero il 1° novembre).  Non avevano altrettanto capito i suoi oppositori in Europa, soprattutto francescani e domenicani. Lui era gesuita, manco male. 

E così ho ricevuto da quella trasmissione l'invito alla pazienza, ai tempi lunghi, alla tenacità dell'obiettivo da perseguire, alla resilienza di fronte alle critiche e agli insuccessi. Soprattutto la convinzione che veramente il Vangelo è una roba preziosa e che se tutti sapessero della sua preziosità non se lo lascerebbero scappare, anche se di altre religioni.

Comunque vale la pena recuperare quella puntata di Rai Storia...

"Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano
e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato,
perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore." (Sap 12,2)



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