04 agosto 2020

lo "sblocco" del catechismo

Ieri sera siamo arrivati a metà del percorso di preparazione alla cresima per gli adulti. E c'è stata la svolta, lo sblocco. E' cambiato il clima parlando della morte e del dopo morte. Cambiato il clima perchè per la prima volta non hanno solo ascoltato attentamente come facevano prima, ma qualcuno di loro si è messo in gioco e ha cominciato a porre le vere domande e obiezioni alla "dottrina cristiana". Ed era seriamente intenzionato a capire e a discutere. Ecco. Ho capito che lo scopo del catechismo è quello di "sbloccare", di far uscire ciò che c'è dentro alle persone. Prima è tutto un preliminare e si può avere un programma da seguire e un metodo per coinvolgere il più possibile. Ma è solo con lo sblocco che il catechismo diventa evangelizzazione e il programma si personalizza. Prima si distingue tra primo annuncio e catechesi. Dopo le due cose coincidono: il parlare dei contenuti della fede risuona non nella testa e nell'intelligenza ma nel cuore e nella vita. Difficile. Ma necessario.

 E rivoltosi a Filippo l'eunuco disse: «Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?». Filippo, prendendo a parlare e partendo da quel passo della Scrittura, gli annunziò la buona novella di Gesù. (At 8,34-35)

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