15 agosto 2020

traffici loschi

 Ieri sono stato a cena da amici. Lei è stata proprietaria di un albergo, poi venduto a società finanziaria che faceva capo a noto commercialista astigiano protagonista del maggiore crack finanziario del nord Italia, perfino peggiore del crack Parmalat. Dato che ci abitava vicino ci ha raccontato di come non sia stato condannato per bancarotta fraudolenta perchè da abile matematico è riuscito a creare un sistema di scatole cinesi di proprietà per cui neanche gli investigatori sono riusciti a venirne a capo. Dunque un genio del male. Salvo che, avendo tentato di fregare i russi, si è trovato  minacciato di morte, al punto che per un periodo l'albergo ospitava in realtà la sua... scorta. Un racconto da film, al quale avrei fatto difficoltà a credere se non conoscessi la serietà di questi amici.

Una cosa mi sono chiesto. Ma in una città come Asti, che non è certo New York, possibile che questi retroscena non emergano mai? Più che altro perchè ti viene il sospetto che c'è una Asti pubblica, che compare sui media e poi una Asti segreta che potrebbe competere con 007, con Il Padrino e con i film d'azione più inquietanti...


"La luce splende nelle tenebre,

ma le tenebre non l'hanno accolta." (Gv 1,5)

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