18 novembre 2020

Vicino eppure lontano

 Ormai è quasi due settimane che non torno più a s. Damiano a casa dei miei. Nel precedente confinamento, con mio padre che non stava bene e poi che è morto, avevo un motivo per andarci. Ora non ne ho. Strana situazione: vicini eppure lontani. Posso andare in cima all'ultima frazione di Asti, restando nel comune, ma non posso magari varcare il confine tra un comune e l'altro. Se uno pensa alla sostanza... non c'è sostanza: magari il virus te lo prendi da chi sta vicino a te. Uno deve pensare alla forma: in qualche modo bisogna limitare i contatti e l'unico modo è stabilire delle regole più o meno certe che lo facciano in qualche modo. I confini in questo caso diventano dei muri.

Ma a ben vedere tutta la vita sociale è regolata da norme che seguono più la forma che la sostanza. A volte un sedicenne guida meglio di un ventenne ed è meno pericoloso, ma deve avere 18 anni. A volte gli eredi farebbero molto in fretta a mettersi d'accordo per una eredità e invece bisogna fare tutte le procedure. Così anche in chiesa: a volte certe persone non avrebbero neanche bisogno di fare dei percorsi formativi per svolgere una mansione, ma noi glieli facciamo fare lo stesso, perchè così è sancito. Forse il vero paradiso sarà quello in cui si guarda solo alla sostanza e non alla forma...

"Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l'oro del tempio si è obbligati. Stolti e ciechi: che cosa è più grande, l'oro o il tempio che rende sacro l'oro?" (Mt 23,16-17)



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