23 dicembre 2021

Dove si fa cultura cattolica

 Cercando di recuperare l'arretrato... Sabato scorso ho dovuto tenere una parte di lezione al master di bioetica del polo teologico torinese, che quest'anno è improntato sulle "età della vita". Io dovevo fare la parte sociologica sui giovani, parlando delle ricerche su di loro e dei risvolti pedagogici. Quello che più mi ha colpito è che erano presenti una sessantina di persone, più settanta collegate online. Una folla. Un intero sabato mattina per capire, approfondire, per discutere. Con me c'era una collega psicologa che faceva la parte psicologica. Era un pezzo che non trovavo un luogo di sincero desiderio di conoscere e di approfondire, anche con un taglio cattolico (benchè non esista una sociologia cattolica). A pranzo c'erano gli organizzatori, in buona parte medici, che parlavano di questa quindicennale esperienza del master e del tentativo di restare "scientifici", nonostante la chiara impronta cattolica del master. Uno sforzo ben ripagato, vista l'affluenza.

Sono stato anche sollecitato dalla situazione a scrivere un articolo per fare il punto su dieci anni di ricerche sui giovani da parte dell'Università Cattolica. Insomma: una mattinata decisamente feconda. E tornando a casa mi veniva in mente la cecità delle cinque diocesi di Asti- Alessandria che hanno chiuso tutto: studio teologico, istituto di scienze religiose, perchè mancavano i soldi. Qualche ragione ce l'avevano, ma come succede di solito a sbaraccare, smontare e distruggere si fa in fretta: il problema è con cosa sostituire ciò che si chiude...



"Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza,
implorai e venne in me lo spirito di sapienza.
La preferii a scettri e a troni,
stimai un nulla la ricchezza al suo confronto"
(Sap 7,7-8)




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