06 dicembre 2021

Tra giornalisti e poeti

Sabato sono andato in un centro culturale albanese per parlare di giornalismo e di descrizione del territorio. Insieme ad un collega abbiamo deciso di far scrivere loro 30 righe per descrivere o il loro paese di origine oppure Asti. Ne sono venuti fuori bellissimi pezzi tra il poetico e il giornalistico, che potevano essere utilizzati benissimo per un giornale. Soprattutto traspariva netta l'emozione dell'emigrato, che vive una specie di doppia identità tra due patrie diverse. Uno dei più anziani ha però descritto Castelnuovo don Bosco, dove attualmente risiede. C'era anche un'italiana che ha descritto Asti tra enogastronomia e tradizioni storiche. E c'era una signora del Kazachistan, che ha descritto la sua terra. Insomma: pur per gioco, pur per esercizio, ma si è capito che le nostre radici sono importanti. E che non ci si può sentire cittadini del mondo rinnegando le proprie radici, come non si può veramente dialogare se non a partire da convinzioni personali.


"Come cantare i canti del Signore
in terra straniera?" (Sl 136,6)



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