16 gennaio 2022

L'informazione ad Asti

 Due giorni fa ho avuto modo di scambiare due battute con un mio collega, direttore di giornale locale che però non è astigiano. Mi faceva piacere sapere se confermava alcune mie impressioni sull'informazione ad Asti. Io ormai sono 25 anni che vivo ad Asti, ma la mia testa è sempre stata di fuori (tra S. Damiano, Torino e Alba). E lui, senza che io gli dicessi che cosa pensassi, mi ha detto le mie stesse impressioni: una informazione "seduta", molto ossequiosa verso chi governa e gestisce le cose in città, sia per mandato istituzionale, sia dietro le quinte, al punto che se scrivi contro qualcuno susciti non contrasti, ma...stupore. Stupore per il fatto che tu faccia il tuo mestiere di giornalista e non ti accontenti dei comunicati stampa, ma vuoi andare a "vedere", nel senso del poker... 

Certo non è tutto così: ci sono giornalisti ben all'altezza della situazione. Ma il sistema generale di rapporti media-politica è paludoso e se bisogna dare una botta, bisogna aspettare che sia gente di fuori.

"Amasia disse ad Amos: «Vattene, veggente, ritirati verso il paese di Giuda; là mangerai il tuo pane e là potrai profetizzare, ma a Betel non profetizzare più, perché questo è il santuario del re ed è il tempio del regno»." (Am 7,12-13)




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