07 luglio 2022

Censura o cosa?

 Un incidente increscioso ieri mi ha tenuto occupato per tutta la mattina e mentalmente anche nel pomeriggio e alla sera. Avevo fatto scrivere ad una ragazza che solo un'altra volta aveva fatto un articolo, dimostrando capacità superiori e fiuto giornalistico. Questa volta si trattava di intervistare il presidente del Cai di Asti sulla tragedia della Marmolada per sentire il suo parere. Una cosa all'ultimo minuto e che la ragazza aveva accettato di scrivere a distanza (era in vacanza al mare) attraverso un'intervista telefonica registrata, poi sbobinata, messa per iscritto e perfino inviata all'intervistato per una verifica di quanto detto. Insomma: eccezionale. L'intervista l'ho letta poi dopo ed aveva ottime domande.

Insomma tutto a posto? No, perchè i genitori, in particolare la madre, mi hanno telefonato cercando di convincermi a non pubblicare l'intervista perchè a detta loro il presidente del Cai aveva minimizzato i pericoli, parlando anche di turismo e mettendo in pericolo altra gente che, leggendo l'intervista, si sarebbe autogiustificato per commettere imprudenze. Dunque il problema non era quello che aveva fatto la figlia (mi ero anche offerto di firmare solo con le iniziali, mantenendo l'anomimato oppure di firmare io il pezzo) ma ciò che era stato detto. Hanno cominciato a fare pressioni, quasi lacrimevoli ma senza alcuna volontà di capire che non avevamo intervistato uno qualunque, ma il presidente del Cai, che qualche competenza sulla montagna ce l'ha... Ho dovuto troncare brutalmente e dopo altri messaggi, non rispondere più.

Incredibile: c'è una censura legata al potere e c'è il desiderio di censura "in buona fede" di coloro che, pensando di fare bene, non si rendono conto di denigrare il lavoro giornalistico e la competenza degli esperti.

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