01 luglio 2022

Esiste ancora un pensiero cattolico?

 La domanda non me la sono fatta io. E' il titolo di un articolo comparso sul n. 5 / 2021 di Vita e Pensiero dell'Università Cattolica. In sostanza l'autore, Massimo Borghese, si chiedeva se esiste ancora un pensiero cattolico che sappia essere in dialogo non succube con la cultura contemporanea. E affermava che ci sono tre tipi di pensiero cattolico:

1. Quello apocalittico che si contrappone nettamente alla cultura contemporanea, vista come negativa di suo. Ne conosciamo tante realtà di questo genere, che quando provi a capire il modo di pensare di oggi ti danno dell'eretico. Fosse per loro il cattolicesimo sarebbe un esercito armato e sempre in guerra.

2. Quello progressista ma succube del pensiero contemporaneo. Sono i fighetti che si vantano di essere superiori ai tradizionalisti solo perchè disquisiscono di tutte le "cose di frontiera" (dall'aborto, al gender, alla pace radicale, ecc.) guardandosi ben di farlo all'interno della chiesa. Fosse per loro il cattolicesimo sarebbe scomparso.

3. Quello conservatore che rinuncia al dialogo col pensiero contemporaneo senza demonizzarlo e creandosi dei luoghi ristretti in cui coltivare la tradizione. Sono convinti che sia inutile cercare di essere significativi all'interno della modernità perchè "meglio pochi che buoni". Fosse per loro il cattolicesimo sarebbe una riserva indiana.

Una sola aggiunta. Quando tutte le questioni di cui si parla riguardano la pastorale, la concretezza delle cose, l'organizzazione, ecc. e si snobbano i grandi temi, le grandi filosofie, i grandi autori che hanno fatto la cultura cattolica, si crea una quarta situazione, molto presente: la situazione di asini che prendono in giro gli altri, pensando di essere intelligenti e si vantano di essere asini. Meglio tornare a studiare un po'.



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