10 marzo 2023

Scarti

 Settimana decisamente intensa. Feste patronali che si aggiungono agli impegni soliti e poi da martedì la questione degli sfollati dai palazzi occupati di corso Casale, che sono tornati dopo 12 anni nel pieno possesso dei nuovi proprietari con una mobilitazione massiccia di forze dell'ordine, che peraltro non hanno trovato quasi nessuno, dato che tutti avevano capito che ci sarebbe stato l'intervento. Conferenza stampa da manuale per parlare del ripristino della legalità e poi bon. Alla sera arrivano in 7 accompagnati da una associazione che aveva precedentemente chiesto di ospitarli in salone. Poi ne arrivano altri tre per conto loro. In più un tipo noto, precedentemente ospitato al Maina, poi trasferito in una casa di riposo e ora col tentativo di tornare ad Asti. Tutti "scarti". Certo non tutti santi, soprattutto l'ultimo. Ma alla fine sono stati accolti per due notti e ieri sera ce n'erano solo più tre, che hanno preferito dormire fuori, visto che il salone è stato occupato fino alle 23 dal rinfresco dopo la messa patronale.

Una via di mezzo tra il buonismo e il celodurismo. Tra coloro che vorrebbero a tutti i costi proteggerli, ma che non tengono conto che alla fine la decisione spetta a loro e che non bisogna illuderli ma dar loro tutti gli strumenti e tutti gli aiuti per far capire la situazione. Per questo non possiamo sobbarcarci l'onere di accoglierli per troppo tempo e questo l'hanno capito. Ma neanche come coloro che dietro la parola magica "legalità" se ne strafottono di queste persone, mostrando il volto disumano delle istituzioni.

"Ero forestiero e mi avete ospitato" (Mt 25,35b)








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