23 marzo 2023

Terminata la benedizione delle famiglie

 A due settimane dalla nuova Pasqua ieri ho concluso il giro della benedizione delle famiglie 2022. Come l'ultimo giorno di scuola... Non sono mai arrivato tanto tardi per una serie di ritardi e di incovenienti dell'anno scorso. Mi sono anche chiesto se il gioco valga la candela. Mi sono dato una risposta articolata:

1. E' una pratica vecchia, che richiama l'idea in cui il parroco era tale non solo di chi frequentava la parrocchia ma di tutti i cittadini di una zona. Un sistema vecchio che però è ancora ben assestato e paradossale, come quando ti dicono che la tua parrocchia è di tot abitanti compresi musulmani, atei, cristiani di altre confessioni...

2. E' una pratica ambigua. Qualcuno fa benedire la casa perchè è superstizioso e sarebbe bene non benedirla, qualcuno perchè "male non fa", qualcuno perchè è contento di questo gesto, qualcuno perchè è contento di incontrare il parroco, qualcuno perchè è contento di essere ricordato. Come si fa a fare un discorso unico?

3. E' una pratica che avvicina la Chiesa alla gente, obbligandola a uscire dal proprio giro parrocchiale. In questo è un bene, perchè quando l'acqua ristagna marcisce e diventa una palude come certe comunità dove il giro è sempre quello. Obbligare ad andare a incontrare le persone a casa loro è uno strumento per "aprire la finestra e far circolare aria fresca"

4. E' una pratica che avvicina la gente alla Chiesa perchè fa almeno capire che esiste una parrocchia, qual è (questo in città) e perchè spesso si possono fare discorsi non lunghi ma profondi. Diciamo un "inizio di discorso" che magari non porterà a nulla ma che è sempre meglio di niente.

Insomma: magari con qualche piccola variante, ma continuerò anche negli anni a venire.

"Entrando nella casa, rivolgetele il saluto" (Mt 10,12)



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