18 dicembre 2023

Saggio di Natale

 E' diventato un "genere letterario". Ieri sera ho partecipato ad uno di questi saggi, perchè c'era mio nipote che cantava. Ma sentendo altri, ho capito che qualunque saggio natalizio ha lo stesso dna, sia che si tratti di bambini, di giovani, di adulti, sia religioso che profano. Le regole sono:

1. Dimostrare un impegno. Il saggio è impegnativo, perchè essere impegnati sembra valga di più che non esserlo.

2. Dimostrare delle capacità, ma far capire che nessuno è un professionista. Della serie: facciamo il meglio che possiamo ma senza dannarci, perchè lo facciamo per piacere e non per dovere. Così ci sono dei saggi terrificanti ma che si giustificano perchè i bambini non sono adulti e chi prepara i saggi non sempre lo è. 

3. Essendo Natale, riempirlo di buoni sentimenti, fino a trasformarlo nella puntata di un serial-telenovela. Della serie "A Natale siamo tutti più buoni". Ah sì?

4. Far vedere a famiglie e amici che non si va a scuola o nel corso solo per faticare, ma per divertirsi e far riflettere. L'esito è che se una famiglia ha tre figli, si sorbisce tre saggi: meglio avere dei gemelli. 

5. Non parlare male dei saggi, perchè è come sparare sulla Croce Rossa. Non è politically correct dire che a volte se ne hanno le scatole piene, specialmente quando è il decimo saggio che viene fatto e alla fine è la decima volta che viene riscaldata la stessa minestra.

Proposta: non chiamiamoli "saggi", ma "assaggi" in modo che almeno diventino più brevi.

"Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe." (Gv 1,10)



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