Re e buffoni: una bella intuizione
Dovendo spendere un bonus della Feltrinelli, ho acquistato dei libri che mi ispiravano. Uno di questi non mi ispirava, ma soprattutto mi incuriosiva. Guido Vitiello, "Joker scatenato. Il lato oscuro della comicità". Ed effettivamente ci ho messo un po' ad entrare nel senso del libro fino all'illuminante capitolo 4 intitolato "Il Re si diverte. La tirannia dei buffoni e la buffoneria dei tiranni". Lì ho trovato una tesi molto chiara: re e buffoni sono due facce della stessa medaglia, perchè entrambi si possono permettere cose che ad altri non è concesso. Il re per il potere che ha, il buffone di corte perchè il suo ruolo è proprio quello di trasgredire regole e gerarchie.
E la genialata è stata quella di applicarla a personaggi ben precisi. Il re diventa buffone: Silvio Berlusconi e Donald Trump. Il buffone diventa re/tiranno: Beppe Grillo e, per certi versi, Ronald Reagan e Volodymyr Zelensky. Personaggi che non vanno presi sul serio, ma che richiedono di abbandonare la logica e il giudizio comuni. Sicuramente l'arma peggiore contro di loro è sia la satira (sono loro stessi la "satira personificata"), sia l'argomentare e il confronto razionale. Al massimo ignorarli (come si farebbe con qualunque "troll" in rete), cosa spesso impossibile perchè non si possono ignorare cariche così al centro della scena oppure essere più pazzi di loro. Interessante...
"Combattere un meme buffo con la satira è impossibile, così come è impossibile infilzare Trump con l'arma della caricatura e della parodia: egli è già la parodia di se stesso" (p. 117)
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