09 dicembre 2010

venti sigarette


Non è un proposito che mi sono fatto, ma il titolo di un film visto l'altra sera il cui protagonista Aureliano Amadei è l'unico sopravvissuto civile alla strage di Nassirya che racconta lucidamente. Film veramente bello, a volte un po' crudo (ma rispetta le proporzioni della tragedia) e che mi ha fatto riscoprire le radici antimilitariste. Due cose che mi hanno segnato:
- il nervoso per le strumentalizzazioni politiche in nome della patria
- la consapevolezza maturata nell'autore che alla fine dalla guerra ci rimettono tutti e che i soldati italiani sono più simili ai civili iracheni che alle alte autorità italiane.

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