07 maggio 2013

fritto misto civile-religioso

In questi giorni, dovendo scrivere un articolo per un nuovo giornalino che pubblica il comitato palio del borgo s. Lazzaro, mi sono ritrovato a riflettere sul fatto che finora c'era un profondo legame tra chiesa e borgo, forse più che in altri rioni della città, ma che in prospettiva non necessariamente avrebbe dovuto essere così. Nel borgo confluiscono persone che non credono, musulmani, altre religioni e questo legame è tutto da ridefinire. Poi questa mattina alle feste di S. Secondo ho ritrovato lo stesso connubio tra città e santo patrono che, al di là dei motivi storici, è tutto da ridefinire. E' vero che sono gli altri a doversi integrare e non noi  a lasciar perdere la radice cristiana. Però l'integrazione vera trasforma anche l'identità originaria, così come l'identità italiana è nata molto tardi a partire dalle identità locali.
Cosa diventerà Asti? Ma soprattutto: che ruolo dovrà svolgere la chiesa cattolica nel momento in cui deve entrare in relazione con altre chiese e altre religioni per animare la realtà civile?

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page