04 maggio 2013

la "democrazia" informatica

Un articolo del card. Ravasi su Vita e Pensiero mi illumina... Parlando dei "vizi" della comunicazione da Internet e, in specifico, del vigilare per non cadere di una specie di anarchia intellettuale e morale, cita il filosofo Thomas Hobbes che qualche secolo fa affermava che è l'autorità potente e dominante a stabilire idee, pensieri, scelte e comportamenti, non la verità.  E, applicando quella riflessione alla comunicazione in Internet dice: "La nuova autorità è quella dell'opinione pubblica prevalente, che ottiene più spazio e ha più efficacia all'interno di quella massa enorme di dati offerti dalla comunicazione informatica (...) Sotto l'apparente democratizzazione della comunicazione si cela in realtà un'operazione di omologazione e di controllo". E poi, parlando dei rischi della democrazia, cita ancora Alexis de Tocqueville (uno degli autori ottocenteschi più illuminato e più lungimirante di tutti i tempi) che, descrivendo nella sua opera "La democrazia in America" il futuro della società americana, scriveva: "il cittadino esce un momento dalla dipendenza per eleggere il padrone e subito vi rientra"...
Alexis de Tocqueville

Thomas Hobbes

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