27 luglio 2017

saluzzo migranti

Reduce da un'esperienza con il Clan presso la Caritas di Saluzzo che porta avanti il progetto "Saluzzo migranti", il cui centro è l'aiuto alle centinaia di africani che ogni anno giungono per la raccolta della frutta, accampandosi alla bella meglio in quello che viene chiamato "Foro boario". Una vera baraccopoli fatta di tende e ripari di fortuna. Mi ha colpito molto la situazione, perchè da noi non c'è: tutta gente regolare, che firma contratti di lavoro regolari (anche se non sempre giusti), che lavora tutto il giorno, che si trasferisce altrove per altri tipi di raccolta non appena finisce la stagione (perciò che non ha interesse a integrarsi in Saluzzo). Una sfida a più livelli: istituzionale, economico, sociale, ecclesiale. Sono rimasto edificato dalla passione che operatori della Caritas e volontari ci mettono, dall'ingegnosità con cui cercano di affrontare i problemi (a partire dal fornire una bicicletta di recupero a coloro che non si spostano con altri mezzi), dall'intelligenza con cui cercano di tener conto di tutto, compresa la reazione della gente.
La Chiesa esprime delle bellissime realtà evangeliche, coraggiose soprattutto nell'affrontare i problemi e nello stesso tempo nel gestire le emergenze: due cose che spesso non sono tra loro compatibili, perchè risolvendo solo le emergenze non si affrontano i problemi e cercando di affrontare i problemi spesso si trascurano le persone in emergenza.

"Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco" (Lc 176,20-21)

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