09 marzo 2018

stranieri e la Lega

Ieri sera mentre tornavo da Torino in treno eravamo in tre nello stesso vagone, di cui due stranieri e io. Uno dei due era giovane (non più di 25 anni), poco distante da me e mi ha colpito perchè aveva una grande croce al collo e per un po' ascoltava musica orientale a volume un tantino alto, senza cuffie. Ad un certo punto si è rivolto a me è mi ha chiesto chi avesse vinto le elezioni in Italia. Poi si è presentato come egiziano cristiano copto. Ho provato a spiegargli la situazione e lui mi ha chiesto se Salvini avesse vinto. Ancora più complicato da spiegare e per il resto del viaggio mi ha spiegato che lui era a posto con i documenti, che un lavoro ce l'aveva e che non poteva essere mandato via.
Inoltre continuava ad affermare che Salvini ce l'aveva con gli stranieri che non lavorano, non con quelli che un lavoro ce l'hanno. All'inizio provavo a spiegargli che nella Lega ci sono posizioni diverse e che Salvini deve comunque mediare. Poi ho capito, alla quarta volta che mi ripeteva sta cosa, che lui voleva una rassicurazione di aver capito bene. Anzi, sembrava fosse perfino d'accordo con Salvini, visto che ci sono molti stranieri che non lavorano.
Siamo scesi insieme e poi le nostre strade si sono divise. Me ne sono tornato a casa pensando che i giovani stranieri possono essere preoccupati dell'esito di queste elezioni...

"Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù" (Gal 3,28)

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