05 marzo 2018

i toni sbagliati

Reduce da tre giorni di neve e di campo di formazione per nuovi capi scout, durante il quale ho maturato due convinzioni, visto il clima che è stato creato e il modo di trasmettere dei contenuti che è risultato essere molto efficace. Da una parte si è riusciti a evitare la "supponenza", cioè il sentirsi superiori pensando che gli "allievi" dovessero imparare soltanto. Il clima di collaborazione e di valorizzazione li ha resi molto più coinvolti, benchè gli interventi e i chiarimenti richiesti non fossero molti. Dall'altra si è evitato il clima "amicone" ma che non trasmette niente: si è puntato molto alto nei contenuti, anche se qualcuno probabilmente non ha colto proprio tutto.
Mentre stamattina sentivo i risultati elettorali mi dicevo di stare attenti, che anche lì i toni sono gli stessi. Un tono troppo "supponente" che pensa che gli elettori siano tutti fessi da istruire e non capiscano le dinamiche politiche troppo complicate è stato messo all'angolo: la democrazia è sempre dei cittadini e non dei mercati internazionali, in nome di una presunta "tranquillità" tanto per fare sempre più affari. Più complicato il mettere da parte il tono "amicone" di chi si mette alla pari degli istinti bestiali del popolo, senza farlo puntare in alto: il tono grezzo da popolani attira molto, ma viene anche rifiutato altrettanto velocemente, perchè la democrazia si nutre di valori e non di istinti.

"Poiché molti sono i seduttori che sono apparsi nel mondo" (2Gv 7)

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