09 marzo 2020

La morte come parte della vita

Susanna Tamaro
In questi giorni c'è più tempo per leggere e su Vita e Pensiero n. 6 del 2019 un articolo di Susanna Tamaro mi incuriosisce. Si intitola "Accogliere la vita, accogliere la morte". Una riflessione a cavallo di letteratura, paleoantropologia e biografia personale su come il contatto con la morte, a volte molto brusco, da una parte abbia fatto progredire la specie umana, dall'altra l'abbia resa sempre più umana. Un passaggio mi ha fatto sorridere: "La morte è l'unica realtà umana a essere davvero democratica eppure, malgrado questo, è completamente scomparsa dal nostro orizzonte di fortunati abitanti nel mondo occidentale. Perchè mai dovremmo fermarci a pensare a questo irrisorio inconveniente? Non ci sono guerre dalle nostre parti, non ci sono più malattie epidemiche...". Ehhhhh. Mai dire mai.
Una cosa è da condividere: questa crisi, mettendoci in faccia alla morte, ci renderà diversi e dovremmo già pensare da adesso a che tipo di nuova società costruire, senza aspettarsi un "ritorno alla normalità". Anche come chiesa dovremmo pensare a che tipo di testimonianza del Vangelo stiamo dando adesso, proprio adesso che la società è disorientata. Se ci appiattiamo oggi, raccoglieremo quel che avremo seminato.

"E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà, Padre!». " (Rm 8,15)

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