21 aprile 2020

La chiesa delle origini

Non mi capita mai di partire dalla Scrittura per scrivere un post, perchè penso che la vita sia sovrabbondante di insegnamenti. Tuttavia non posso non partire dalla prima lettura di oggi (At 4,32-37) che tratteggia la vita della prima comunità perchè mi è saltata agli occhi una cosa.  Ci sono tre brani che tratteggiano la prima comunità (i cosiddetti "sommari"). Uno lo abbiamo letto domenica scorsa: At 2,42-47)
Lì si parlava del "senso del timore" che era in tutti, un senso della presenza del Risorto in mezzo a loro. Questa mattina si parla della "grande forza" con cui gli apostoli davano testimonianza. Nell'ultimo brano (At 5,12-16) si parlerà della potenza di guarigione per cui la semplice "ombra" degli apostoli diventava miracolosa.
Ecco tratteggiato il cammino della chiesa in questo tempo di virus:
1) coltivare il senso del timore per maturare il senso di Dio di conseguenza dare un senso a ciò che capita
2) coltivare la forza d'animo che permette di reagire, di fare la propria parte e di non risparmiarsi troppo
3) ma poi c'è la terza cosa: andare oltre le umane possibilità e fare miracoli.
Questa terza è strana, ma è ciò
che fa sì che la Chiesa non testimoni solo resilienza e solidarietà, ma anche il primato di Dio sul mondo.

"Molti miracoli e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone; degli altri, nessuno osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava." (At 5,12-13)

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