04 giugno 2020

contro il nordic walking

In questi giorni di ripresa della corsa (quasi ogni mattina presto, quando l'aria è fresca e tersa, le zone poco frequentate e la mente ben predisposta a rigenerarsi) ho incrociato ogni tanto qualcuno che faceva nordic walking. Anzi, prima di incrociarlo, lo sentivo da lontano: un rumore infernale di bacchette sull'asfalto come se arrivasse Babbo Natale su una slitta tintinnante. Ma non era un tintinnio, era un rumore più fastidioso. Almeno fosse simile ad un picchio sul tronco: no... era più simile a... bacchette fatte per la terra che vengono usate sull'asfalto. Ecco: il nordic walking sarà salutare ma comporta un inquinamento acustico non da poco. E se invece di uno fossero cinque, l'inquinamento è moltiplicato per cinque. Lasciate stare e tornate al semplice camminare italiano veloce...

"Gedeone e i cento uomini che erano con lui giunsero all'estremità dell'accampamento, all'inizio della veglia di mezzanotte, quando appena avevano cambiato le sentinelle. Egli suonò la tromba spezzando la brocca che aveva in mano. Allora le tre schiere suonarono le trombe e spezzarono le brocche, tenendo le fiaccole con la sinistra e con la destra le trombe per suonare e gridarono: «La spada per il Signore e per Gedeone!»" (Giu 7,19-20)

a proposito di casino infernale...

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