07 settembre 2020

benedizioni di ogni cosa

In due giorni ho dovuto procedere alla benedizione di una panchina rossa che ricorda la violenza contro le donne, posta in via Madre Teresa di Calcutta e alla benedizione di una targa con la quale la cucina del comitato palio viene dedicata ad una volontaria deceduta a dicembre e grande presenza nel momento del lavoro. Ma a che serve benedire tutta sta roba? Non esistono neanche preghiere di benedizione per queste cose...

Qualcuno direbbe che è superstizione. Qualcuno direbbe che è comunque segno del riferimento a Dio. Qualcuno direbbe che è solo formalità. Tutto vero e tutto falso. Sicuramente dietro la richiesta collettiva di benedire qualcosa c'è il desiderio di ufficializzare e solennizzare qualcosa che si ritiene importante per tutti. Non è la stessa cosa di quando uno viene e chiede la benedizione per la propria macchina...

Ma forse c'è anche qualcosa in più. Richiamarsi a Dio per ringraziarlo e per chiederne la protezione significa anche mettere sotto di lui un'esperienza che non riguarda solo i diretti interessati (chi ha messo la panchina, il comitato Palio che ricorda una sua volontaria) ma riguarda il mondo. La violenza sulle donne è affare del mondo; l'esperienza riconoscente di una persona che ha sempre servito senza mettersi in mostra è affare del mondo intero.


"Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo, 

lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

Benedetto sei tu, Signore, nel firmamento del cielo,

degno di lode e di gloria nei secoli." (Dn 3,56)


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