benedizioni di ogni cosa
In due giorni ho dovuto procedere alla benedizione di una panchina rossa che ricorda la violenza contro le donne, posta in via Madre Teresa di Calcutta e alla benedizione di una targa con la quale la cucina del comitato palio viene dedicata ad una volontaria deceduta a dicembre e grande presenza nel momento del lavoro. Ma a che serve benedire tutta sta roba? Non esistono neanche preghiere di benedizione per queste cose...
Qualcuno direbbe che è superstizione. Qualcuno direbbe che è comunque segno del riferimento a Dio. Qualcuno direbbe che è solo formalità. Tutto vero e tutto falso. Sicuramente dietro la richiesta collettiva di benedire qualcosa c'è il desiderio di ufficializzare e solennizzare qualcosa che si ritiene importante per tutti. Non è la stessa cosa di quando uno viene e chiede la benedizione per la propria macchina...
Ma forse c'è anche qualcosa in più. Richiamarsi a Dio per ringraziarlo e per chiederne la protezione significa anche mettere sotto di lui un'esperienza che non riguarda solo i diretti interessati (chi ha messo la panchina, il comitato Palio che ricorda una sua volontaria) ma riguarda il mondo. La violenza sulle donne è affare del mondo; l'esperienza riconoscente di una persona che ha sempre servito senza mettersi in mostra è affare del mondo intero.
"Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo,
lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.
Benedetto sei tu, Signore, nel firmamento del cielo,
Etichette: religione popolare
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