20 agosto 2020

conversioni...

 Ieri con mia madre siamo andati a trovare una amica di famiglia, ex collega dei miei, da anni trasferita vicino a Vercelli. Mia madre mi raccontava della sua conversione, da donna di facili costumi nell'ambiente della fabbrica a credente. Un racconto molto suggestivo, tappa per tappa, dalla curiosità un po' criticona con cui iniziò a partecipare ai primi pellegrinaggi alla svolta vera e propria. Non che abbia perso il gusto della critica (e ieri durante la visita l'ha esercitata più volte...) ma alla fine tutto viene rimesso alla benevolenza divina. Soprattutto racconta di come ha ritrovato la pace del cuore, che le ha permesso di affrontare alcune prove particolari e si è lasciata alle spalle una specie di senso di autodistruzione: buttare giù gli altri per poter alla fine restare tutti nello stesso fango.

Espressioni molto suggestive che mi hanno fatto capire ancora di più come la vita di fede sia innanzitutto una vita bella dal punto di vista umano. E come ogni nostra attività pastorale sia una specie di "preparazione del terreno" per l'agire di Dio. Nulla di più.

"Ma quando colui che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia si compiacque di rivelare a me suo Figlio perché lo annunziassi in mezzo ai pagani..." (Gal 1,15-16)

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