13 dicembre 2020

Ripartire insieme malgrado il covid

 E' il titolo di un articoletto pubblicato sull'inserto Noi famiglia e vita di Avvenire a settembre (ehhh lo sto leggendo solo adesso). Scritto da Diego Motta (chi era costui?). Eppure ... la lingua batte dove il dente duole. E così bastano poche righe che mi fanno divorare tutto il pezzo: "Non sarà più sufficiente chiudersi per evitare rischi. Intendiamoci: in molti casi sarà necessario e verrà deciso come sempre in nome del diritto più alto da garantire, quello della salute. Però adesso occorrerà, rispetto al passato, trasformare l'isolamento obbligato in una forma di partecipazione attiva alla vita per compiere decisi passi avanti". 

Ecco: non è vero che chi se ne sta a casa è più prudente e più attento agli altri. Non è detto. Può essere più pauroso, più menefreghista o più rassegnato. Ma dobbiamo unire le forze e pensare alla ricostruzione. E se stai a casa quando potresti uscire, preoccupati almeno di quale contributo potresti dare. Se esci quando dovresti stare a casa, preoccupati almeno di che danno puoi fare.


"Come molti si stupirono di lui- tanto era sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto
e diversa la sua forma da quella dei figli dell'uomo -,
così si meraviglieranno di lui molte nazioni;
i re davanti a lui si chiuderanno la bocca,
poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato
e comprenderanno ciò che mai avevano udito."
(Is 52,14-15)

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