13 marzo 2022

Riprendiamo il blog

Senza accorgermi sono passate quasi due settimane dall'ultimo post. Devo dire che la guerra in Ucraina mi ha tolto un po' la voglia di descrivere la vita quotidiana, ma in fondo è questa che fa da contesto e, anche se è toccata prima dall'epidemia e poi dalle notizie del fronte, alla fine per noi non è ancora cambiato molto. E allora una sintesi di questi giorni:
- le discussioni intorno alle responsabilità della guerra, avute anche con alcuni sacerdoti, in particolare sul rifornire la resistenza ucraina di armi: sono convinto che la frittata è fatta anche per le continue provocazioni della Nato, ma che aumentare il livello di armi in circolazione continua a generare violenza. Non è detto che la caduta dell'Ucraina sia la fine della guerra: bisogna anche tenerla...
- il dialogo con molta gente durante la benedizione delle famiglie, le preoccupazioni, l'adagio "eravamo appena usciti dall'epidemia e non c'è stato tempo di rifiatare...": forse la battuta migliore è di una signora: "Eravamo signori e non sapevamo di esserlo";
- la cena a casa di una famiglia amica che è molto stanca, presa tra la cura dei genitori e il lavoro di lui che ormai lo porta all'estero: le condizioni delle famiglie sono assai più pesanti a volte di quelle dei sacerdoti;
- molte occasioni belle di confronto con giovani (scout, bambini, giovani, ecc.) che appassionano e che fanno guardare con grande ottimismo al futuro della chiesa e della fede
- la voglia di informare, di informarsi, di suscitare dibattito sia attraverso il giornale, sia nel corso di teologia della diocesi: è un momento cruciale della storia e ci siamo lasciati alle spalle un'epoca che durava da almeno 30 anni. Bisogna costruire un futuro diverso e bisogna farlo insieme.

"Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!" (Is 43,18)



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