23 ottobre 2023

Il fascino della spiritualità cosmica

 Quando il consiglio di zona degli scout ha deciso di far celebrare la messa a don Paolo Scquizzato con la cosiddetta "messa sul mondo di Teilhard de Chardin", ho sorriso intimamente. Avevamo già avuto una discussione decisa con lui in un incontro online circa il suo intervento che avrebbe fatto sull'educare alla vita cristiana, perchè mi sembrava che dicesse cose per noi scout già scontate e non aggiungesse nulla di nuovo. Le nostre esigenze sul cammino di fede sarebbero altre... Ma tant'è. In fondo se bisogna lasciare al libero dibattimento dei capi senza essere troppo interventisti è tutto di guadagnato e ciò che uno reputa superfluo, magari poi si rivela prezioso. 

Ma la messa di Teilhard de Chardin.... Per un verso sapeva di pezzo da museo e con un linguaggio tipico degli anni '60-'70 mi sembrava dicesse cose che non evocavano nulla ai giovani di oggi (magari ai capi di una certa età...). Per altro mi sembrava molto equivoca, perchè in mezzo, negli anni '90, si è sviluppata tutta una spiritualità new age che ha abbondantemente saccheggiato di quel vocabolario e di quella sensibilità cosmica. Con questo non si dice che Teilhard de Chardin sia new age: il suo approccio è decisamente all'avanguardia su tante cose che si stanno scoprendo anche oggi. Ma se non si opera qualche mediazione tra una messa "ortodossa"con un rito preciso e una futuribile, alla fine ne viene fuori un bel casotto.



"Tutto ciò che è nascosto e ciò che è palese io lo so,
poiché mi ha istruito la sapienza,
artefice di tutte le cose.
In essa c'è uno spirito intelligente, santo,
unico, molteplice, sottile,
mobile, penetrante, senza macchia,
terso, inoffensivo, amante del bene, acuto,
libero, benefico, amico dell'uomo,
stabile, sicuro, senz'affanni,
onnipotente, onniveggente
e che pervade tutti gli spiriti
intelligenti, puri, sottilissimi."
(Sap 7,21-23)


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