16 gennaio 2011

filosofia popolare (e fede popolare)

Ieri ho letto un interessante articolo sul fatto che si stia sviluppando una filosofia popolare, fatta di riflessioni sugli oggetti di uso comune (es. cellulare) oppure su film (es. Matrix) oppure su musica, che da tempo non esisteva più, soppiantata dalla filosofia accademica. E ovviamente la filosofia accademica guarda con sufficienza a questo genere di riflessioni. Eppure è la strada per riportare la filosofia alla gente, non tanto perchè se ne interessi (non tutti possono amare la materia) quanto perchè capisca che c'è una dimensione filosofica nella vita di tutti senza la quale diventiamo o molto materiali (presi dalle mille cose da fare senza sapere più il perchè) oppure anche intellettuali ma molto specialisti (ciascuno sa tanto ma solo in un settore: per es. la patata nella Francia del XVII sec.).
Mi chiedevo se questa sia la sorte anche della fede e della teologia: riservata a pochi esperti e poi alla fine non si comprende più che nella vita di tutti i giorni c'è una dimensione religiosa che passa per le cose più banali (dalle scelte al supermercato al dialogo con gli amici), senza la quale si diventa... Che cosa?

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