estate ragazzi
Ormai si sa che quest'anno invece di promuovere un'estate ragazzi parrocchiale, collaboreremo con il doposcuola Peter Pan per un'estate ragazzi in comune. Molte sono le cose che cambieranno e tutto si presenta come una nuova avventura.
Nell'omelia questa mattina l'ho detto: è un esempio di come una parrocchia potrebbe lavorare non per se stessa ma per il quartiere e il territorio in cui è inserita.
La cosa che mi colpisce è che quando nel 1990 è nata l'Estate Ragazzi a san Domenico Savio c'eravamo io e don Mario. Lui era viceparroco, io in servizio civile in quell'esperienza dalla quale è nato poi il Peter Pan: si ritorna alle origini...
Gli animatori sono in parte convinti in parte no, ma è un'occasione troppo ghiotta per non fare un passo avanti e fare in modo di buttarsi in questa nuova sfida... Però che bello: non avere interessi da difendere e mettersi gratuitamente al servizio. Qui non c'è più distinzione tra animazione e volontariato (fuori parrocchia): qui è tutto insieme. Il prossimo passo sarà: ma perchè fare oratorio quando i bambini hanno mille altre proposte allettanti... Non sarebbe meglio mettere l'animazione a servizio del catechismo e proporre giornate in cui i bambini vengono a giocare, a celebrare la fede e ad imparare qualcosa)? Mah, bisogna aprire un dibattito...
Etichette: animatori, catechismo, estate ragazzi, territorio, volontariato
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