23 agosto 2016

a testa alta

E' il titolo del film che ho visto ieri sera alla rassegna Cinema Cinema e che ha segnato il ritorno alle sale cinematografiche dopo tanto "consumo privato". Alla fine del film ho trovato conferma che i francesi amano le storie estreme, specie le storie di redenzione attraverso l'educazione pubblica e i servizi sociali. Effettivamente il film era a tratti crudo, simile ad altri film francesi (quelli famosi di Truffaut), con buon finale quasi a sorpresa. A volte era un po' inguardabile però la storia che raccontava poteva benissimo essere reale. Tante volte si vedono ragazzi che devono essere stati miracolati se non si sono rovinati visto il contesto in cui vivono.
E poi il giudice di minori ricordava tanto il film La meglio gioventù..., quando l'educazione era campo di battaglia e luogo di impegno. Educare resta sempre una grande impresa, avvincente, ardita, meglio se condivisa...

"Accetta quanto ti capita
e sii paziente nelle vicende dolorose,
perché l'oro si prova con il fuoco
e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore" (Sir 2,4-5)

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