14 giugno 2020

Potere e poter fare

Ieri durante la consegna delle borse di studio per i laureandi un noto personaggio locale a cui si rimprovera di accumulare troppe cariche e dunque di avere troppo potere, nel suo intervento ha usato questa espressione: "Per me il potere è soprattutto poter fare, avere la possibilità di dare risposte e di essere responsabile" (parole simili..). Lì per lì mi sono detto: però, se l'è cavata bene. Poi, col cosiddetto "senno di poi" ho capito che era una grande scemata. In democrazia non funziona solo il senso di responsabilità e la capacità individuale. Funziona quello che già nel XVIII secolo Montesquieu richiedeva: l'equilibrio dei poteri. Ci devono essere pesi e contrappesi e se tu hai tanto peso ci deve essere qualcuno che fa tanto da contrappeso. Altrimenti l'equilibrio democratico parte.
Ecco perché bisogna sempre diffidare di chi accumula cariche, anche se lo fa con buone ragioni: evidentemente pensa di essere insostituibile...

"Queste parole erano ancora sulle labbra del re, quando una voce venne dal cielo: «A te io parlo, re Nabucodònosor: il regno ti è tolto! Sarai cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sarà con le bestie della terra; ti pascerai d'erba come i buoi e passeranno sette tempi su di te, finché tu riconosca che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo dà a chi vuole»." (Dn 4,28-29)

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