12 giugno 2020

i retroscena di un articolo di giornale

Ieri si è creata una buffa situazione al giornale. Dovevo scrivere un editoriale di poche righe su una situazione molto delicata, segnalatami da più parti, che atteneva alla nomina del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, per la quale era sbucato a pochi giorni un concorrente al candidato (che era poi lo stesso di prima riconfermato). Al giornale c'era casino per via dei computer nuovi che avevano qualche problema di rete. In più si era in chiusura di giornale e in quel caso la fibrillazione per le pagine da concludere era a mille. Per la prima volta mi sono trovato in difficoltà: il cervello sembrava fosse in sciopero e cambiavo frasi e parole ogni momento. Ad un certo punto si è scoperto che era corto e dovevo aggiungere qualche riga. Facile dirlo: bisogna comunque modificare anche quanto hai scritto prima.
Insomma. Mi sono detto: se mai chi legge i giornali e incolpa i giornalisti di dietrologie e di malafede sapesse che a volte dietro un articolo ci sono robe più banali, a volte quasi ridicole... E poi rischi di fare pure dei danni se ti esprimi male o se usi il termine sbagliato... Speruma...

"Chi modera le parole mostra la sua scienza
e chi sa dominarsi è un uomo intelligente" (Pro 17,27)

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